Per CLO Virtual Fashion la tecnologia è il fattore in grado di trasformare il processo di design delle aziende e aumentare la sostenibilità.
CLO, l’azienda che annovera tra i suoi clienti Adidas, Inditex e Hugo Boss, considera la tecnologia come il fattore in grado di trasformare il processo di design delle aziende e aumentare la sostenibilità. Solamente il processo di creazione di prototipi fisici e il trasporto della merce infatti contribuiscono all’8% delle immissioni di gas serra mondiali. Ma i consumatori oggi sono più consapevoli e interessati ad acquistare da un brand con una politica aziendale trasparente e responsabile. La necessità di adottare la sostenibilità durante tutta la fase di creazione del prodotto sta assumendo un’importanza sempre maggiore per le aziende.
Dopo più di 15 anni di ricerca, CLO oggi offre una soluzione completa non solo per la simulazione dei modelli 3D, ma anche per la generazione di dati precisi. Questa tecnologia infatti, permette di visualizzare i capi digitali, creare piazzamenti grafici, varianti colore e stampe illimitate e simulare contemporaneamente la resa dei tessuti. Il software CLO aiuta a ridurre le tempistiche di consegna fino ad una media di 27 ore, a differenza dei 37 giorni standard senza l’utilizzo di CLO.
Integrando la funzionalità per il design 2D e 3D, la visualizzazione e l’archivio dati permette di supportare l’intero processo di sviluppo prodotto. Diretta da un team di 172 impiegati con uffici in tutto il mondo, la CLO Virtual Fashion conta tra i propri clienti Macy’s, Levi’s e molti altri.
BOF ha intervistato il CEO Simon Kim per parlare di come l’azienda sta guidando la trasformazione dei processi aziendali nel settore fashion.
Com’è nata l’idea di questa tecnologia?
“Ho conosciuto gli ideatori del software, Jaden e Boo, nel 2008, mentre lavoravo per una compagnia finanziaria. Jaden è l’inventore dell’algoritmo per la simulazione dei tessuti. Una volta sviluppato il prototipo di questa tecnologia, Jaden ha permesso agli studenti di testarlo. Vedendo gli utenti entusiasti, ha capito che poteva proporlo ad altre persone. Divertirsi mentre si utilizza questo strumento è la chiave del nostro successo. Nel 2009 CLO è stata fondata con l’idea di virtualizzare il settore moda. Secondo la nostra visione ogni prodotto deve essere connesso alla propria versione digitale e viceversa. La cosa che mi ha colpito di più di questa tecnologia è il suo potenziale. Quando è stato lanciato il prodotto, nel 2009, esistevano già altri software CAD per l’abbigliamento, ma quello che non esisteva era la tecnologia per simulare i tessuti, intuitiva e facilmente applicabile durante l’intera fase di sviluppo prodotto. I software concorrenti non sembravano in grado di adattarsi alle esigenze di designer e modellisti.”
Com’è stata sviluppata questa tecnologia?
“Essendo questo un software per il design, gli utenti sono i creatori dei capi. Quindi la tecnologia sarebbe dovuta essere di facile apprendimento e in grado di disegnare una grande quantità di capi. È possibile creare un outfit completo in 3 giorni, incredibile vero? CLO permette inoltre di aumentare la collaborazione. Prima i designer erano soliti creare gli sketch, passarli al tech designer per poi arrivare in produzione. Tutto era basato sulla consegna di parti durante il processo di creazione. Ora è possibile lavorare sullo stesso progetto, effettuando modifiche visualizzabili sul modello in tempo reale, riducendo così i difetti già nella fase iniziale.”
In che modo avevate intuito che CLO avrebbe soddisfatto le esigenze del settore moda?
“La nostra azienda è formata da 70 designer con esperienza in fashion design, tech design e modellistica. Quindi sono gli utenti in prima fila a testare ogni funzionalità. Questo ci permette di creare una relazione con gli utenti. Il nostro team parla il linguaggio di modellistica e design e affronta ogni giorno le stesse sfide del cliente. Questo aumenta l’efficacia dei nostri servizi.
Quando incontriamo i brand di moda, riuniamo designer, modellisti e creativi, in modo da poter parlare direttamente con loro. Durante i nostri discovery days inoltre, gli utenti possono porci domande del tipo: come viene creato questo particolare progetto? Quanto tempo impiego se non ho esperienza modellistica?”
In che modo facilita la creatività degli utenti questa tecnologia?
“Penso sia straordinario quello che gli utenti riescono a creare. Abbiamo uno strumento dinamico e versatile, che permette agli utenti di realizzare progetti all’avanguardia.
Per esempio fisicamente avrai sempre poche possibilità di creare modelli differenti e lavorerai per la maggior parte del tempo con un numero limitato di tessuti. Grazie al software CLO invece, è possibile eseguire molteplici operazioni in pochi minuti. Desideri trasformare una camicia da cotone a pelle? Basta un click per cambiare il materiale! Vuoi aggiungere una tasca? Copia e incolla.
CLO non amplifica solamente la creatività ma trasforma il modo di pensare: offre la flessibilità e il tempo necessario per sperimentare. Il designer potrà fare molte operazioni in più, oltre a cambiare la stampe e il tessuto, senza costi aggiuntivi. Risparmiare tempo, denaro e sprechi sono solamente alcuni dei vantaggi che derivano dall’utilizzare il 3D.”
Come può aiutare CLO a lavorare in modo più sostenibile?
“La sostenibilità è una grande questione e i consumatori hanno aumentato e differenziato la domanda, acquistando di più e in modo personalizzato. Affinché questo cambiamento non gravi sulle persone coinvolte nel processo di sviluppo prodotto e sull’ambiente, la tecnologia è la soluzione più adatta. Le aziende di moda, rivoluzionando i propri processi di creazione dei capi.”
Quali miglioramenti futuri di CLO ti entusiasmano di più?
“Ciò che mi entusiasma di più è abilitare designer e consumatori, garantendo il totale utilizzo dei capi digitali. Stiamo facendo i primi passi per realizzare tutto ciò grazie alle diverse funzionalità di CLO. grazie a CLO-SET per esempio, molti utenti stanno già sperimentando i benefit della collaborazione in tempo reale, con l’intera filiera, grazie all’utilizzo dell’archivio digitale.
Stiamo lavorando anche ad una applicazione per il fitting virtuale, grazie alla quale il consumatore finale sarà in grado di creare avatar e indossare i capi on-line, senza il bisogno di recarsi fisicamente all’interno di un negozio. Questo non rivoluzionerà solamente il modo in cui acquistiamo i capi ma fornirà una connessione tra brand e consumatore.
Per esempio se l’80% dei consumatori che ha indossato un determinato modello di camicia di un brand, erano alti più di 1.70 e avevano le braccia lunghe, si può imparare da quel feedback. Non abbiamo mai avuto prima questi set di modelli connessi a dati di disegno. Sono entusiasta in merito alla possibilità di potenziare i designer a progettare meglio e senza il bisogno di dover creare un prototipo fisico.”